Ho il cancro. Il blog di una malata coccolata, viziata, amata, fortunata


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Bellicapelli

Stamattina sono andata dalla parruccaia.
Stavolta non per sistemare la mia Amicabionda, no no, stavolta sono andata per me! Per i miei nuovi capellini scuri e riccioluti!
Li ho fatti lisciare e sistemare un po’ per bene e… non è che sono fica, no, di più. Non è che sono stra-fica, no, di più.

Sonobellacheuncen’è.


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La blog-terapia funziona

Questo non è un blog che si può definire bello, diciamocelo.
Il template che ho scelto è uno dei più semplici su questa piattaforma. Prima o poi mi deciderò a cambiarlo, ma fino ad ora non me n’è mai importato molto.
Anche i contenuti non sono certo dei più allegri. Qui si parla di cancro, spesso. E anche quando non ne parlo, non si può certo dire che scriva dei post impegnativi, scritti bene, con proprietà di linguaggio e con un vocabolario ricchissimo.
Ma anche di questo non me n’è mai importato nulla.
Il blog è nato per me, per sfogarmi, per scaricarmi, per farmi stare bene. E così è stato.
Anzi, molto di più. Questo blog mi ha arricchito tantissimo.
Ho condiviso tutta la mia vita con persone amiche e con persone sconosciute. Son riuscita a dar notizie di me anche quando non avevo voglia di vedere nessuno.
Il blog mi ha tenuto compagnia nei giorni di astenia, nei giorni di ricovero, nelle notti insonni.
Ho conosciuto virtualmente una marea di persone.
Ho conosciuto VERAMENTE Aries1974 e prestissssssssimo conoscerò le mie colleghe cancer bloggheresse.
Una blogger mi ha spedito e regalato il libro che ha scritto (che presto vi posterò).
Ho ricevuto centinaia di messaggi in PVT e, ahimé, non sono riuscita a rispondere a tutti (la mia pigrizia in questo senso è più che nota!), ma erano tutti meravigliosamente meravigliosi!
Insomma, il blog funziona, sì, funziona davvero come terapia.
Mi ha fatto star bene, mi fa star bene e continuerò a scrivere.
Ringrazio tutti voi: chi mi legge, chi mi commenta, chi mi scrive in PVT.

Vorrei ringraziarvi e abbracciarvi uno ad uno, ma temo proprio che sarà impossibile e allora ringrazio solo una persona scelta fra tutti, Clelia.
Spero non se ne abbia a male se pubblico la sua lettera, ma è molto significativa ed è il tipico esempio dei messaggi che ho ricevuto in questi due anni o poco più.
Grazie a Clelia e grazie, grazie, grazie a tutti voi.

Ciao AnnastaccatoLisa,

ieri, per caso, sono capitata sul tuo Blog, e in questo momento ho finito di leggere tutti i post che hai scritto.

Immagino che di messaggi del genere ne abbia ricevuti chissà quanti, o forse no…. Il fatto è… che leggerti mi ha davvero toccata! Leggo tantissimo anche io, e… insomma, leggere te non è leggere un libro! Tu a Montecatini (stando a quanto scritto sul profilo) ci sei, esisti.. e mentre io leggevo quanto t’è capitato nell’ultimo anno, tu eri da qualche parte a fare qualcosa, e le cose che hai scritto ti solo capitate… la Mamy, la dottoressa ElleElle, Qualcuno, CdM… non sono personaggi, per quanto i soprannomi in codice possano farli sembrare tali!

Non ho letto un libro, ho ‘assistito’ in differita a questa tua esperienza.

Non so bene come descrivere le mie sensazioni… mi sento forse un po’ turbata, e probabilmente ti verrà anche da chiederti con che diritto mi turbo io, che non c’entro meno di nulla in tutto quello che t’è capitato! Il post che hai inserito, il “ritaglio” di famiglia cristiana.. è molto vero!

Di fronte al dolore forte, alle situazioni serie, difficili… chi ha la fortuna di non averle vissute non sa cosa dire, cosa fare…

Credo che leggere il tuo Blog mi abbia dato molto. E credo anche, che mi renderò conto di quanto mi hai “dato” pian piano, nel tempo.

Molti anni fa un mio compagno di scuola mi ha raccontato di aver perso la mamma, con un dolore tale da spaventarmi.. io ho “deciso” di rendermi conto di quanto fosse preziosa mia mamma, e ho avuto come obiettivo quello di avere un rapporto meraviglioso con lei, perché era viva, perché era con me. Io, per mia fortuna, ci sono riuscita. La mamma del mio amico era morta all’improvviso, e lui non aveva avuto modo o tempo, di rendersi conto di quale fortuna fosse avere la propria mamma accanto, finchè c’era stata.

Leggere il tuo blog mi ha fatto capire quante cose nella vita si danno per scontate. Leggere di come hai descritto il tuo "ultimo shampo", di come ti è apparsa bella e meravigliosa la vita andando in giro in macchina dai tuoi amici.
Mi hai dato tanto AnnastaccatoLisa, e vorrei ringraziarti.

Ti ringrazio di aver trovato tutta la forza che c’è voluta a scrivere le pagine del tuo Blog.

Ti ringrazio di essere stata vera, e aver voluto lasciare traccia di quanto hai provato ogni volta.

Ti ringrazio di vedere il mondo in questo tuo modo schietto, e di averlo riportato sul web.

Non posso fare altro che ringraziarti, e mi spiace.. vorrei davvero poter fare “qualcosa”. È per questo che, davvero, mi impegnerò a sperare tantissimo, che tutto ti vada bene! Ti auguro di trovare la forza dentro di te per andare avanti, e che le persone che ti sono accanto continuino ad amarti così come si capisce leggendo tutte le tue righe!

Una buona vita AnnastaccatoLisa! Ce la meritiamo un po’ tutti ma.. tu hai “pagato” un sacco di gettoni più degli altri e.. ti auguro che ti accadano tante cose belle!!!

Clelia 



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7 anni

Non mi scorderò mai quel pomeriggio d’estate alla vostra casa al mare.
Tua mamma era da qualche parte con la Mariasole e tu, lui ed io rimanemmo a casa da soli.
Avevi pochi mesi e pensasti bene di fare della bella roba profumata nel pannolone…
Ti lavai, ti improfumai e ti cambiai.
Lui ed io eravamo fieri di noi stessi.
Poi arrivò tua mamma, si scusò per il da fare che ci avevi creato (ma quando mai!??! noi ci divertimmo un sacco!!!) e… ci fece notare che avevamo messo il pannolone al contrario!!!
Da allora i pannoloni dei bambini non hanno più segreti per me!!! 😉

Buon compleanno Camilla, sei nel mio cuore ora come 7 anni fa.


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Cinema

A me piace andare al cinema e ultimamente ho ricominciato ad andarci.
Solitamente Qualcuno ed io ci andiamo la domenica sera. C’è un cinema vicino casa che fa vedere i film in seconda visione e costa un po’ meno.
Ieri sera siamo andati a vedere "Baciami ancora" di Muccino, il seguito di "L’ultimo bacio".
Ecco, se disgraziatamente vi venisse in mente di andarlo a vedere (a meno che non l’abbiate già fatto, poveri voi), non lo fate.
E’… è… è… fastidioso. Sì, lo definirei fastidioso.
Un mix di tristezza, angoscia e assurdità.
Muccino ci ha infilato dentro tutte le caratteristiche e le emozioni negative dei qurantenni, tralasciando tutti gli aspetti positivi di quell’età.
Nel film si parla solo di delusioni, tradimenti, paura della malattia e della morte, bugie, sconfitte, suicidi, depressioni, fughe.
MA SI PUO’?!?!
E’ terribilmente negativo e, secondo me, a volte anche troppo scontato, banale e ridicolo.
Non ci ho trovato nessun messaggio positivo. L’unico personaggio del film che PARE felice è il tipo che scappa, zaino in spalla, in Brasile. No, dico, ma vi pare normale?!?!
Mi dispiace per gli attori, Savino, Accorsi, la Impacciatore che a me piacciono molto, ma il film è veramente una delusione. Ha fatto bene la Mezzogiorno a rifiutare la parte.
Voto: 4


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Perché Sanremo è Sanremo, no?!?! NO!

Dopo Marco Carta adesso Valerio Scanu che fa l’amore in tutti i laghi.
Credo che non guarderò mai più il Festival.
A parer mio, anche se simpatizzavo per Povia, la canzone che avrebbe dovuto vincere è questa:

"Per tutta la vita" di Noemi

Per tutta la vita
andare avanti
cercare i tuoi occhi
negli occhi degli altri
far finta di niente
far finta che oggi
sia un giorno normale
un anno che passa
un anno in salita
che senso di vuoto
che brutta ferita
delusa da te, da me, da quello che non ti ho dato.

Per tutta la vita
cercare un appiglio
l’autunno che passa
ma forse sto meglio
trovarsi per caso
in un bar del centro e sentirsi speciale
ma l’amore è distratto
l’amore è confuso
tu non arrabbiarti, ma io non ti perdono
delusa da te, da me, da quello che non ti ho
dato… mai…
Esplode
il cuore
distante
anni luce fuori da me
sei colpa mia
la gelosia
infrange tutto e resta niente
le solite scuse
le solite storie
bugie, speranze
a volte l’amore
mi guardo allo specchio
mi trovo diversa
mi trovo migliore
un nuovo anno che passa
un nuovo anno in salita
che senso di vuoto
che brutta ferita
ferita da te, da me, da quello che non c’è stato
mai…
Esplode
il cuore
distante
anni luce fuori da me
sei colpa mia
la gelosia
infrange tutto e resta niente
Per tutta la vita andare avanti
un anno in salita per me, per te, per me, per te,
per me
Esplode
il cuore
distante
anni luce fuori da me
sei colpa mia
la gelosia
infrange tutto e resta niente qui.


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Che serata!!!

Ieri sera, verso le 22, è arrivato Qualcuno a casa mia.
Gli ho aperto la porta e in mano aveva un pacchettone e un pacchettino.
"Lì che c’è?"
"Sono per te."

"Per me?!?! E che cosa sono?!?!"
"Una sorpresa. O meglio, quello grande è una sorpresa per te, quello piccolo è una prelibatezza da mangiare e ci tenevo a fartela sentire."
…..
…..
…..
VI RENDETE CONTO?!?!?!
Qualcuno! Il Qualcuno che mi ha fatto tanto piangere e arrabbiare ora mi fa le sorprese!!!
It’s incredible.
…..
…..
…..
Ho aperto il pacchettone e… e… non vi dico che cosa c’era dentro, ma sappiate solo che è una cosa moooooooooolto bellissimissimissima che ha fatto lui, a lavoro, appositamente per me, con le sue manine.
E la prelibatezza da mangiare… è già finita, mi dispiace. 🙂

Poi abbiamo guardato un po’ di tv, abbiamo chiacchierato e a un certo punto si gira verso di me, mi guarda e dice: "Certo che son strani codesti capelli eh!!! Pensare che li avevi liscissimi e ora li hai ricciolutissimi… Posso provare a darti un paio di colpi di phon e vediamo se riesco a gestirteli un po’?"

E così è stato. Ha preso phon e spazzola e per mezz’ora mi ha lisciato i capelli. Poi mi ha dato la gelatina e me li ha sistemati.
Ci rendiamo contooooo!?!??!
Qualcuno è veramente super.


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La mia auto è differente

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L’ho scelta, l’ho fortemente desiderata e l’ho comprata!

Era fine agosto 2009 quando andai dal venditore e, probabilmente col cervello un po’ acciaccato dal caldo estivo, la ordinai.

Modello base?

No, modello superiore.

Accessori?

Questo, questo, quello, poi voglio questo, questo e questo. Ah, anche questo.

Ma non so se questo optional ci si può mettere… Credo di no… Aspetti che telefono alla casa madre.

Sì, ok, ci si può mettere anche questo optional, ma accessoriata in questo modo la paga quanto una Porsche.

Sì, ma è molto più bella di una Porsche.

E poi non è che fra un paio di anni la cambio! Deve durare dieci anni come la tartaruga!

E così ho fatto l’acquisto dell’anno… anzi, no, l’acquisto del decennio!!!

 

E a dicembre è arrivata (le cose belle vanno aspettate…).

E’ STRE-PI-TO-SA.

Ed è pure intelligente.

Quando piove e metto la retromarcia, si aziona il tergicristallo posteriore.

Se piove ed ho azionato il tergicristallo anteriore, quando mi fermo ai semafori il tergicristallo rallenta.

Se curvo a destra si accendono automaticamente i fendinebbia a destra, se curvo a sinistra si accendono quelli di sinistra. Dio come ci vedo bene! Fighissimo!

Insomma, è un’auto pensante… deve solo imparare a lavarsi da sola…


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“Vado a farmi la chemio e torno. Combattere il tumore a 14 anni con un sorriso” di Paolo Crespi ed. Rizzoli

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"Paolo ha appena finito la seconda media quando, nell’estate del 2008, mentre è in campeggio con gli amici, si accorge che qualcosa non va, il suo ginocchio sinistro è gonfio. Una volta a casa gli esami lo mettono di fronte all’ultima cosa che si sarebbe aspettato: ha un osteosarcoma… Cento casi all’anno in Italia: “Ma proprio a me?” Da quel momento cambia tutto: niente basket, niente computer (perché in ospedale non ci si può connettere), niente uscite con gli amici. Paolo capisce di dover mettere in campo una risorsa che non gli manca: un po’ di sfrontatezza; il coraggio di affrontare la “sfiga” tra impegni e distrazioni. Una lotta che decide di raccontare prima in un blog e poi in questo libro. Quattordici cicli di chemioterapia, quattro interventi chirurgici, sfilze di esami e terapie di riabilitazione sono narrati, da questo quattordicenne costretto a maturare troppo in fretta, in presa diretta e con incredibile leggerezza di sguardo. La vita d’ospedale (le sveglie all’alba, i deprimenti menù prosciutto-purè), l’antidoto del gioco (le bische clandestine coi compagni di stanza, le sgommate in carrozzina, gli scherzi dei clown). La paura, lo sconforto, e persino il dolore si possono superare grazie all’affetto di chi gli sta vicino e con la caparbia riconquista di spazi di normalità. Paolo rientra in classe dopo mesi di lezioni a domicilio, torna sui campi da basket a tifare per la sua squadra, esce coi compagni per una pizza. L’antidoto più potente, però, è la sua incredibile volontà di non lasciarsi sopraffare dalla malattia e non rinunciare mai ai proprio sogni: vuole diventare un grande chef e lavorare sulle navi da crociera. Insieme alla capacità di andare incontro ai giorni con il sorriso sulle labbra.”

 

Un altro libro su un’altra storia vera. L’esperienza di un ragazzo giovane che ha dovuto scontrarsi un po’ troppo presto con la bestiaccia. E ce l’ha fatta. Spero che la sua forza sia d’aiuto a chi crede di averla persa…