Ho il cancro. Il blog di una malata coccolata, viziata, amata, fortunata


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Se non è amore questo…

Quest'anno ho dovuto rinunciare al corso di secondo livello per sommelier. Fra radioterapia, funghi, ba'i, dolori alle gambe, ricoveri, vertebre sbriciolate… diciamo che non era proprio possibile. Peccato. Però, da un mese e mezzo circa, "Qualcuno" ed io abbiamo cominciato un corso di apicoltura. Già già! Proprio di apicoltura! Vogliamo perfezionarci in questa nostra attività e cercare di trasformarla da una passione a una mezza professione. Il corso si articola in una ventina di lezioni, mezze di teoria e mezze di pratica. Ieri pomeriggio c'è stata la prima lezione pratica, ma io, come sappiamo, ero in ospedale, per cui "Qualcuno" è andato da solo. Ieri sera, dopo avermi preparato una cena sopraffina, dopo avermi riempito di baci e di coccole, "Qualcuno" mi ha stretto forte a sé e, piangendo, mi ha detto: "oggi mi sono sentito perso senza di te". Non avrò prospettive di guarigione, ma sono lo stesso una persona fortunata.


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Non mi vogliono!

Niente soggiorno in beauty farm.
Se Dio vorrà farò solo un day spa.

Eh già, sono a casa.
Domattina vado a Livorno a fare prelievi, tac, esami vari, ma tutto in day hospital!
Non è fantastico?

L'unico pensiero che ho è che, siccome appena mi alzo dal letto mi viene la tosse daffffappppaura e vomito (e per questo sono di nuovo inchiodata al letto), prima di partire per Livorno dovrò fare una puntura di morfina per evitare la tosse e poter fare gli esami "in tanquillità".
Ecco, questo un po' mi scoccia, perché la puntura brucia, mi fa ridere a crepapelle, mi fa vomitare anche l'anima e poi mi stordisce.
No, non sarà una bella giornata domani…


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I miei bronchi fanno le fusa

Non è colpa dello “Zomerda” se da 10 giorni ho la febbre, il vomito, la tosse e dei rumori pazzeschi nei miei bronchi (un mix fra le fusa di un gatto e il caffé quando esce dalla moka).

E di chi è la colpa?
Bohhhhh.
Dobbiamo scoprirlo perché così non posso andare avanti e allora abbiamo un bel ritorno di fiamma: domani mi ricoverano in oncologia a Livorno, nella mia tanto cara Livorno, dalla mia adorata sorellina la dottoressa ElleElle.

D’altra parte mercoledì ho festeggiato con una ventina di amici, ma la dottoressa ElleElle non è potuta venire… qualcosa dovevo inventarmi per festeggiare anche con lei!

E a proposito del mio compleanno: grazie x gli auguri, x le sorprese, x i pacchi, x i regali. Appena possibile vi ringrazierò a dovere, adesso, scusate, ma la beauty farm mi aspetta.


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Saranno famose

Certo, avrei preferito essere intervistata sulla mia sconfinata collezione di borse.
Certo, avrei preferito che mi chiedessero dei consigli su come rendere lucidi e morbidi i capelli o su quali accessori usare.
Certo, mi sarebbe piaciuto parlare delle mie scarpe tacco 12, dei miei completini intimi mozzafiato e dei miei smalti fashion abbestia.
Ma tant'è: a pagina 243 del numero 11 di Vanity Fair attualmente in edicola (a proposito: accattatevillo!), c'è una bellissimissimissima intervista alla sottoscritta, a Giorgia e ad Anna.
L'argomento è la blogterapia come modo per condividere e in qualche modo affrontare/sconfiggere la bestiaccia.
Non sarà certo un argomento frivolo e modaiolo, ma… gente mia, che ci vogliamo fare? Mi hanno conosciuta per questo e allora… un motivo in più per considerarmi malata e fortunata. Senza bestiaccia, senza blog, nessuno mi avrebbe intervistata (o forse sì visti gli argomenti di cui sopra?!!?) e con questo non voglio certo ringraziare la bestiaccia, intendiamoci, dico solamente che sono felice di essere stata intervistata, anche se l'argomento non è certo dei più divertenti.
L'importante è che se ne parli.
Che si parli della malattia, che si parli di cancro, questa parola che mette tanta paura.
Ed è importante che si parli anche di blogterapia perché condividere aiuta, parlarne aiuta, sfogarsi aiuta, raccontare aiuta. Questa è l'idea di tutte noi di oltreilcancro e Chiara, con questa intervista, ha colto proprio nel segno. Grazie.


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Happy B-Day to me!

Quest'anno mi limito a fare copia e incolla del post dell'anno scorso.
Sì, perché mi piace, si respira "aria di tranquillità".
In effetti l'anno scorso di questi tempi non stavo malaccio: avevo praticamente finito la mia avventura col tumore al seno, stavo iniziando a riprendere in mano la mia vita, avevo ricominciato a fare teatro, ad andare in piscina, mandavo curriculum e facevo colloqui di lavoro, mi avevano tolto dalla menopausa, avevo appena conosciuto la famiglia di "Qualcuno"… insomma, tutto lasciava sperare in una rinascita.
Di lì a un mese, poi, la brutta notizia e il resto lo sapete già.
Ed è per questo motivo che quest'anno ho ben poco da aggiungere al post dell'anno scorso, se non che sono un anno più vecchia, un anno più incazzata, un anno più stanca.

33 anni fa, in una sala parto dell'ospedale di Pistoia, una donna venne lasciata sola in preda a dolori bestiali perché su tutte le reti televisive venne data la notizia del rapimento di Aldo Moro.

A quella donna poco importava del rapimento del leader poitico.
A quella donna importava che qualche medico, anche per sbaglio, le togliesse il più velocemente possibile quella frugolina che cercava in ogni modo di uscire di faccia! Sì, l'unica parte del corpo che usciva era il mento! Era curiosa la frugolina!!! Curiosa allora, curiosa adesso!

E la frugolina nacque. Nacque di otto mesi e mezzo, la frettolosa.
Erano le tre e dieci di pomeriggio e la frugolina fece il suo primo acuto in questo mondo.
Pesava 2kg e 800gr. Era piccola la frugolina. Leggera la frugolina. Sì, solo 33 anni fa. Poi crebbe, crebbe… e si fece sempre più cicciotta. E a 33 anni continua a crescere…

Era la prima figlia e i genitori si resero conto che era davvero un capolavoro.

Il padre andò all'anagrafe del Comune e l'impiegata gli chiese: "come la volete chiamare?" "Annalisa" e l'impiegata scrisse Anna Lisa.

33 anni fa, nel giorno del rapimento di Aldo Moro, nacque Anna staccato Lisa.


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A proposito di continuare a lottare… e a sperare…

Lunedì scorso sono stata al concerto di Elisa con la "Babybaby", la "Giuliadottore" e "Leodellagiuliadottore".
Inutile dire che lei è stata strepitosa.
La sua voce è unica, meravigliosa.
…peccato per quel cattivo gusto nel vestirsi e nel (s)pettinarsi… 😉

Avevo già assistitio ad un suo concerto, ma stavolta mi è piaciuta di più. L'ho trovata più sicura, più matura e gli arrangiamenti dei brani mi sono piaciuti un sacco.

Ha fatto un po' di canzoni storiche e un po' di canzoni nuove.
Fra le prime ha cantato "Una poesia anche per te" e mi son venuti i brividi perché quella canzone l'ho cantata al matrimonio della mia amica Martina. "El mejor" suonava e io cantavo. Fu emozionante allora ed è emozionante riascoltarla ogni volta.

E poi c'è quella canzone… quella canzone che sento così mia… perché anch'io "miracolosamente non ho smesso di sognare e miracolosamente non riesco a non sperare"…

E poi… ha cantato questo brano che regalo a Rosie.

E vogliamo parlare di questa? STRE – PI – TO – SAAAAAA!!!


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Ciao Nella…

Venerdì sono stata a Modena.
Ho cominciato una nuova terapia in flebo contro l'osteoporosi.
Il farmaco si chiama "Zometa", da venerdì per me è diventato "ZOMERDA".
Sono quattro giorni che ho la febbre oltre i 39, non cammino dai dolori pazzeschi alle gambe, non mangio e non faccio altro che vomitare (succhi gastrici).
Inutile dire quanto sia incazzata con tutto e con tutti.
Sono inchiodata al letto, incapace di fare qualunque cosa e vedo, come sempre, la vita di tutti andare avanti fuorché la mia.
E m'incazzo. E piango. E maledico questa malattia di merda che sarà anche curabile, ma intanto, dopo Alessandra,  mi ha portato via un'altra amica: Nella.
Nella era una signora carinissima, con qualche anno in più della mamy.
Era dolce, paziente, non si lamentava mai e trovava sempre qualcosa per ridere.
E' stata la mia compagna di stanza per le prime settimane di ricovero in beauty-farm (più o meno).
C'era un tacito accordo fra di noi: libertà!
Sì, se lei voleva leggere, leggeva, se io volevo stare al pc, non c'erano problemi, se avevamo voglia di chiacchierare, spettegolavamo, se c'era da ridere, ridevamo insieme.
E poi che gioia che era per lei quando mi arrivavano i regali a sorpresa e… come se lo guardava il poster di Luca Argentero!!! Avrei tanto voluto farglielo conoscere…
Però ha conosciuto la mia amica "niceug" e la rammentava spesso, con i suoi modi dire (diserbante=chemio, astronave=radio). E quanto ci rideva!
E poi mi piaceva andarle a prendere il caffé alla macchinetta, se lo beveva leggendo riviste tipo "Confidenze" (!!!!). E la mamy portava ogni giorno, sia a me che a lei, un fiorellino da mettere nell'acqua per rendere il nosto comodino più femminile! 😉
Una volta, poi, mi ricordo che io ricevetti la "libera uscita" per il week end. Erano i primi tempi, quando ancora stavo bene. Nella invece doveva rimanere lì. Allora scesi al tabacchi del policlinico e le comprai un angioletto adesivo che doveva tenerle compagnia in mia assenza. Lo mise fra la foto dei nipotini e il fiorellino della mamy… mi fece tanta tenerezza.
E tanto era bella lei, tanto era bella la sua famiglia: ho avuto la fortuna di conoscere suo marito, suo figlio, sua sorella e due suoi fratelli, tutte persone squisite, ma soprattutto sua nopite, una ragazza dolcissima, meravigliosa quanto sua zia.
E ora Nella non c'è più. La compagna di stanza ideale non c'è più.
DUE amiche avevo, DUE.
Sono rimasta sola a lottare, ma se questa malattia di merda pensa di fare la festa anche a me, si sbaglia di grosso! Sono sola a lottare, ma lotto per tutte e tre.


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34 ANNI

Sono passati tre anni e mezzo da quando ci siamo lasciati.
E' tanto tempo, è vero, ognuno di noi ha preso la propria strada e anche se, ringraziando Dio, riusciamo a vederci e sentirci spessissimo, non possiamo certo dire di condividere le stesse cose, le stesse esperienze, le stesse emozioni di prima.
E' normale: io sto con un'altra persona e lui idem.
Ma nonostante tutto faccio fatica ad accantonare tali sensazioni, tali emozioni.
11 anni insieme non si accantonano, non c'è verso.
Siamo cresciuti insieme. Io ho fatto tutto con lui e lui ha fatto tutto con me.
Questo non ce lo restituirà nessuno, certo, ma è anche vero che non ce lo ruberà nessuno.
Solo noi sappiamo quanto ci siamo amati. Solo noi sappiamo quante cose abbiamo condiviso e questo non me lo leva dalla testa nessuno: lui farà sempre parte di me e io di lui.
E anche se adesso non siamo insieme a festeggiare il suo compleanno, non importa: il mio augurio non cambia.
Gli auguro di essere felice (anche se senza di me sarà difficile! Io ero perfetta per lui! Ahahahahah!!!), di continuare ad avere soddisfazioni lavorative e sentimentali e gli auguro di non dimenticare niente di quegli 11 anni vissuti insieme.
Se siamo la donna e l'uomo di oggi è perché abbiamo passato un terzo della nostra vita insieme.
Buon compleanno.